EL ALIMENTO DE LA MENTE A BORDO DE LA MULA

Dentro de un cajón de la memoria sigue estando mi hermano mientras jugamos a "Capitales", le pregunto por Venezuela y me responde ...

jueves, 21 de octubre de 2021

CANELA fue al pediatra!

Listos para retomar actividades, muchos pensarían que lo único necesario es montar las alforjas encima de la mula y arrancar a caminar por los rumbos que nos llevan hasta las comunidades comprometidas con nuestros programas. No es así. Canela necesita ser atendida correctamente;  eso empieza por alimentarla bien y  ocuparse de que esté cómodamente instalada recibiendo todos los cuidados que necesita.

Uno de esos cuidados, quizás entre los más exigentes es,  sin duda,  la preparación sanitaria. Es decir, las consultas veterinarias (que en realidad para nosotros consiste casi en lo mismo que una consulta pediátrica) realizadas un par de veces al año por dos razones primordiales: El cuidado de los niños y la seguridad de Canela.  La relación de niños y animales de este tipo,  debe estar controlada profesionalmente.

Así que la semana pasada, nuestra querida colaboradora, la Dra. Adriana Leoncedis, veterinaria merideña muy acostumbrada al trabajo con equinos, se dedicó un par de tardes a atender a Canela y darnos luz verde para su reincorporación a las actividades habituales,  así como a poner al día detalles propios de la “identificación” física de nuestra mula.

Resulta que no existen dos mulas que tengan el mismo color de pelo. Es raro saberlo, ¿verdad? Pues bien, así como los humanos tenemos huellas dactilares irrepetibles e inconfundibles, los equinos tienen “huellas capilares”. Es normal que usted y yo no podamos distinguir dos mulas cuya pelambre parezca del mismo color; por eso, la ayuda de tener un veterinario que conozca los antecedentes del animal es impagable: ellos son los únicos capaces de certificar que,  en realidad, Canela es Canela, por ejemplo. Lo hacen mediante un cartón de identidad que estipula claramente las tonalidades únicas de la pelambre de cada mula; características que se deducen de cada remolino, cada mezcla de color de sus fibras, marcas e incluso cicatrices, produciendo una identificación imposible de copiar.

Pues bien, la obtención de esa “cédula” de Canela, (en realidad se llama “reseña equina”)  fue el primer procedimiento en su encuentro con la veterinaria, experta en esas lides de tal forma que logró tranquilizar a la mula en pocos minutos para hacer posible la culminación de todos los otros procedimientos necesarios.

Es importante no solo hacer los exámenes correspondientes: hay que hacerlos en un orden determinado sin permitir que nada quede por fuera. Obviar un procedimiento, por inofensivo que parezca, puede mandar al traste la tranquilidad con la que vamos a convivir más adelante; de tal modo que empezamos por desparasitarla totalmente. En los equinos, es frecuente una serie de parásitos intestinales y pulmonares que deben tenerse completamente controlados,  pues pueden llegar a causar serias complicaciones de salud.

Lo siguiente fue vacunarla contra la rabia. Esa es una vacuna indispensable que se debe aplicar una vez al año como mínimo, en aquellas zonas donde la enfermedad no es endémica. Es muy importante porque esa enfermedad se transmite al ser humano, es incurable y muy grave, aunque por suerte puede evitarse con una vacuna como la que ya pusimos a Canela.

Otra de las cosas que buscamos es que no haya padecido (y no pueda padecer en el futuro) Brucelosis. Se descarta por medio de un examen de laboratorio que debe repetirse cada seis meses, ya que nuestra mula proviene de una zona en la que se presentan casos frecuentes de este padecimiento contagioso a los humanos.

Y tal como podría hacerse con cualquiera de nosotros también se evaluó su estado general con énfasis primordial en descartar la “anemia infecciosa equina” una terrible enfermedad que afecta única y exclusivamente a equinos, es incurable y no puede tratarse, de tal  modo que el protocolo para el manejo de este difícil problema de salud,  obliga a la eutanasia terapéutica en aquel animal que la presente, ya que es la única forma de evitar la propagación entre su especie.

Dos días de atenciones que muy responsablemente estuvieron en manos de los mejores: nuestros queridos amigos de “Veterimovil” al mando de la Veterinaria Adriana Leoncedis, quien nos dio la mejor de las noticias, la salud de Canela es de hierro.

Fue un alivio tremendo sobre todo si consideramos que la adquirimos hace poco y no conocíamos a ciencia cierta su estado previo ya que, aun cuando en el proceso de legalización de la compra se proporcionaron todos los documentos correspondientes, teníamos pendiente la normalización de tales revisiones de cara al inicio de los recorridos por las comunidades.

Ahora que todo salió bien y tanto ella como todos nosotros estamos en la mejor condición física, el trabajo empieza para todos. Eso nos hace muy felices.


jueves, 7 de octubre de 2021

Giacomo e Blue, una storia d’amore - versione italiana

 Giacomo e Blue, una storia d’amore

La prima, forse la più importante cosa che si può dire di Giacomo Sanesi è che non prende la vita troppo sul serio. Questo lo protegge da tutti gli ostacoli che gli impedirebbero di viverlo, come fa lui, fino in fondo. La seconda cosa è che è un amico della solidarietà come pochi altri.

Con queste due virtù il personaggio sarebbe pronto. Come lettore, probabilmente vi fareste l'idea di un uomo alla mano, semplice, amante del divertimento, che vaga per il mondo senza alcuna preoccupazione. Un po' hippie, vero?  Questo sarebbe vicino alla verità, naturalmente. Ma vi perdereste la parte migliore.

Ecco perché oggi abbiamo deciso di portarlo nella nostra collezione di storie. E non per un motivo futile.

 Giacomo festeggia oggi il suo secondo anniversario di matrimonio: cosa c'è di così speciale? Niente, davvero. Molte persone rimangono sposate per molti più anni.

 Perché festeggiamo pubblicamente? A parte l'immediatezza che le reti ci permettono, per una ragione molto importante: la celebrazione di quel matrimonio "blu, dipinto di blu" ha permesso alla nostra Ludoteca, a Mérida, di nascere.

 In altre parole: il primo figlio di Giacomo e Blue è proprio la nostra Ludoteca. È nato dopo una breve gravidanza, due anni fa. Proprio nel giorno in cui questa coppia di amanti ha celebrato il suo matrimonio.

 Per voi che ci leggete, lo ripetiamo, è probabile che la storia di Giacomo continui a sembrare irrilevante. Beh, non lo è, ve lo assicuriamo, entriamo nei dettagli:

 C'era una volta un signore italiano, normale, come ogni lavoratore italiano classe media, che decise di dedicarsi a viaggiare per il mondo, quando poteva, e di conservare in taccuini gelosamente custoditi la memoria scritta di quei viaggi.

Questo viaggiatore è andato un po' oltre: ha anche deciso che questi viaggi dovevano avere un senso di solidarietà. Il piano non era quello di andare a Londra per vedere il Big Ben e aspettare pazientemente la carrozza della regina per postare una foto su Instagram e ottenere 300 like. No. Il piano era di lasciare un messaggio di pace sparso per il mondo e di trasformare i suoi quaderni in libri illustrati, la cui vendita permette di fare piccoli regali a persone che, sparse nel mondo meno favorito, hanno bisogno di qualcosa.

 Così, un giorno fece una sosta in Venezuela. Un altro giorno, in India.

 In Venezuela fu entusiasta di incontrare Bibliomulas e il suo cuore di poeta accelerò il suo battito.

In India ha incontrato Blue con entusiasmo, e il suo cuore umano ha battuto più forte.

Giacomo divenne il migliore amico di Bibliomulas a Mérida e in India - per quei cammini di Dio - fece di Blue la sua ragione di vita.

 Il passo successivo era metterli insieme. Arriva la storia della bandiera che gli abbiamo rubato e della ludoteca che ci ha regalato.

Il viaggiatore impenitente, che lavora anche a Fiumicino (aeroporto Leonardo da Vinci, Roma) come assistente per persone con disabilità, crede fermamente nella catena del bene, e la pratica. Ecco perché cammina per il mondo con una bandiera di pace. Una che non è bianca, come si potrebbe supporre a causa dei convenzionalismi, ma color arcobaleno, per avere anche un messaggio inclusivo.

Un giorno, in una stazione ferroviaria europea, il nostro Ignazio gli prese dalle mani la bandiera al momento di salutare, per fare una foto.

- Te lo restituirò quando tornerai a Merida - gridò dalla finestra.

Giacomo non aveva scelta. Il treno partì e il ritorno a Mérida divenne una promessa che la pandemia ha messo in attesa.

 

 

Tutto molto bene, quando entra Blue in questa storia?

Poco dopo. È entrata con la forza dell'amore totalizzante ed è diventata un'amica di Bibliomula come voi e noi. Così, quando pensarono di sposarsi, rinunciarono all'idea di un matrimonio segreto senza sfarzo, e fecero una grande festa, chiedendo agli amici di fare un regalo alla nostra mula.

Entrambi sapevano del progetto Ludoteca e si sono impegnati nella sua realizzazione.

La festa, a giudicare dalle foto e dai video che abbiamo visto, è stata fantastica. Quello che non è andato così bene è stato raccogliere i soldi per rendere possibile il regalo ai bambini di Mérida (è che questi due pazzi non hanno Mark Zuckerberg nella loro rubrica telefonica; stiamo parlando di persone che vivono con uno stipendio e sono felici a modo loro). È allora che appare l'altro personaggio di questa storia: papà Gabriele. Il padre di Giacomo.


Entusiasta come sempre dello scopo per il quale suo figlio aveva organizzato "Le nozze di Cana", Gabriele decise di coprire la differenza di budget. Lo ha fatto prelevando dai suoi risparmi di una vita, una somma sufficiente a coprire il necessario.

Prima che la musica smettesse di suonare in quella festa memorabile, dove gli sposi dipinsero di blu le speranze di molti bambini di Merida, si sapeva già la notizia: quella coppia di innamorati aveva dato vita alla Ludoteca in ogni brindisi, ogni ballo e ogni bacio d'amore.

 Così è nata la Ludoteca "Gabriele Sanesi" a Mérida. Per questo la bandiera della pace di Giacomo è appesa in una finestra del nostro piccolo spazio e per questo celebriamo con loro, il 5 ottobre, la nascita della loro vita insieme piena di grazie.

Perché un'unione nata sotto gli auspici del bene senza guardare a chi, è un'unione benedetta da tutti gli dei del mondo, che alla fine sono uno solo: quello che rende felici gli uomini di buona volontà sulla terra.

Grazie. Tanti complimenti cari amici,

che insieme festeggiamo l'anniversario d'oro!!!

 



lunes, 4 de octubre de 2021

Giacomo e Blue, una historia de amor

Lo primero, tal vez lo más importante, que puede decirse de Giacomo Sanesi es que no se toma la vida demasiado en serio. Eso lo pone a salvo de todos los obstáculos que le impedirían vivirla, como lo hace, con toda plenitud. Lo segundo es que es un amigo solidario como hay pocos.

Con esas dos virtudes ya estaría listo el personaje. Usted,  como lector, seguramente se haría la idea de un hombre campechano, sencillo y divertido que anda por el mundo sin miramientos. Un poco hippie, ¿verdad?  Así estaría cerca de la verdad, claro. Pero se estaría perdiendo la mejor parte.

Por eso hoy hemos decidido traerlo a nuestra colección de historias. Y no por un motivo fútil.

Giacomo celebra hoy su segundo aniversario de bodas. ¿Qué tiene eso de especial? Nada, en realidad. Mucha gente dura casada muchos más años que eso.

¿Por qué lo celebramos públicamente? Además de por la inmediatez que nos permiten las redes, por un motivo muy importante: La celebración de esa boda “blu, dipinto di blu” permitió que nuestra Ludoteca, en Mérida, naciera.

Dicho de otro modo: el primer hijo de Giacomo y Blue es precisamente nuestra Ludoteca. Nació después de un corto embarazo, hace dos años. Justo el día que este par de enamorados celebraron su enlace.

Para usted que nos lee, decimos otra vez, es probable que  la historia de Giacomo continúe pareciendo intranscendente.  Bien, no lo es, se lo aseguramos, vamos a entrar en detalles:

Erase una vez que un señor italiano, normal, como cualquier italiano trabajador clase media, decidió dedicarse a viajar por el mundo, cada vez que pudiera, y guardar en libretas protegidas con mucho celo el recuerdo escrito de esos viajes.

Ese viajero fue un poco más allá: decidió también que esos viajes tenían que tener un sentido solidario. El plan no era irse a Londres a conocer el Big Ben y esperar pacientemente la carroza de la Reina para publicar una foto en Instagram y obtener 300 likes. No. El plan era dejar un mensaje de paz regado por el mundo y convertir sus libretas en libros ilustrados, cuya venta permite pequeños regalos a gente que, regada por el mundo menos favorecido, necesita algo.

Por eso, un día recaló en Venezuela. Otro día, en India.

En Venezuela conoció emocionado a Bibliomulas y su corazón de poeta aceleró sus latidos.

En India conoció emocionado a Blue, y su corazón de hombre aceleró sus latidos.

Giacomo se hizo el mejor amigo de Bibliomulas en Mérida y en India – o por esos rumbos de Dios - convirtió a Blue en su razón para vivir.

Lo próximo era ponerlos juntos. Allí viene el cuento de la bandera que le robamos y de la Ludoteca que nos regaló.

El viajero impenitente, que trabaja además en Fiumicino (Aeropuerto Leonardo da Vinci, Roma, Italia) como asistente de personas con discapacidad, cree firmemente en la cadena del bien y lo practica. Por ello, anda por el mundo con una bandera de paz. Una que no es blanca, como podría suponerse debido a los convencionalismos, sino del color del arco iris, para tener además un mensaje inclusivo. 

Un día, en una estación de tren europea, nuestro Ignazio tomó la bandera en el momento de la despedida, para hacer una foto

-          Te le devuelvo cuando regreses a Mérida – le gritó desde la ventana.

Giacomo no tuvo otra opción. El tren emprendió su marcha y el regreso a Mérida se convirtió en una promesa que una pandemia ha puesto en espera.

Todo muy bien, ¿Cuándo entra Blue en esta historia?

Poco después. Entró con la fuerza del amor que todo lo puede y se hizo tan amiga de Bibliomulas como usted y como nosotros. De modo que, cuando pensaron en casarse, renunciaron a la idea de una boda en secreto sin pompas ni circunstancias, e hicieron una fiesta por todo lo alto, pidiendo a los amigos que hicieran un regalo a nuestra mula.

Ambos conocían el proyecto Ludoteca y apostaban por su realización.

La fiesta, a juzgar por las fotos y videos que hemos visto, estuvo buenísima. Lo que no salió tan bien fue la recaudación del dinero para hacer posible el regalo a los niños de Mérida. (Es que los dos locos estos, no tienen en sus agendas de teléfono a Mark Zuckerberg; estamos hablando de gente que vive de un sueldo y es feliz a su modo). Es entonces cuando aparece el otro personaje de esta historia: Papá Gabriele. El padre de Giacomo.

Entusiasmado como el que más por el propósito por el que su hijo había organizado “Las bodas de Caná” Gabriele decidió cubrir la diferencia presupuestada. Lo hizo sacando de sus ahorros de toda la vida una cantidad suficiente para cubrir lo que hacía falta.

 Antes de que dejara de sonar la música de aquella fiesta memorable, en que los novios pintaron de azul las esperanzas de un montón de niños merideños, ya sabíamos la noticia: ese par de enamorados, habían parido la Ludoteca en cada brindis, en cada baile y en cada beso de amor.

Así nació la Ludoteca “Gabriele Sanesi”. Por eso, en una ventana de su pequeño espacio está puesta la bandera de paz de Giacomo y por eso nosotros celebramos con ellos, el 5 de octubre, el nacimiento de su vida en común llena de gracias.

Porque una unión nacida bajo el auspicio del bien sin mirar a quien, es una unión bendecida por todos los dioses del mundo, que son al final uno solo: el que hace feliz en la tierra a los hombres de buena voluntad.

Grazie. Tanti complimenti cari amici, che insieme festeggiamo l'anniversario d'oro!!!



sábado, 2 de octubre de 2021

Bienvenida "La Chispa Divina"

Al final del día, como bien reza el dicho popular todos somos “cuñas del mismo palo” por eso es tan fácil relacionarnos e,  incluso más allá, apreciarnos sinceramente reconociendo el aporte que el trabajo de cada uno brinda al objetivo común de educar.  Es una suerte que, a menudo, podamos confirmar ese pensamiento, en el ámbito que nos rodea.

El pasado miércoles 15 de septiembre volvió a ocurrir: nuestra querida amiga Marysol Carrero Necker tuvo la deferencia de escoger los espacios de nuestra ludoteca Gabriele Sanesi para bautizar sus últimas creaciones: dos hermosos libros de cuentos, primeros de la colección “La Chispa Divina” que al mismo tiempo marcan su inicio en el exigente mundo de la narrativa,  dirigida a todo lector; pero, en especial,  a los chicos y chicas que empiezan a aventurarse en el mundo de la lectura. Agradecemos mucho haber sido testigos excepcionales de este lanzamiento; pero, al mismo tiempo lo encontramos lógico: Marisol ha estado ligada a la trayectoria de Bibliomulas desde sus inicios y es parte de nuestra cotidianidad.

“Pedacito de verde, lleno de mariposas” y “Y todas brillamos para la mejor fiesta” son dos hermosas historias escritas por Marysol, dentro de una temática muy particular y necesaria: maravillarse con las transformaciones de la naturaleza.  Los cuentos, profusamente ilustrados por Ángel Ulloa, con fotografías de Luis Guevara, de seguro pondrán al lector a jugar con mariposas, colores, cosmos, estrellas, luciérnagas y todo ese bonito escenario natural que es el universo de soñadores y artistas.

Con un formato fácil de usar, los cuentos de Marysol tienen el ingrediente adicional de servir como herramienta para la lectura activa: las paginas finales de esa cuidada edición están dedicadas a orientar a maestros, pedagogos y por supuesto, padres y representantes, para desarrollar algunas actividades que permitan  la mayor comprensión del relato y pongan al niño en condición de crear, a su vez, una parte de esta “chispa divina” que la autora enciende en cada página.

Marysol Carrero Necker es una escritora andina, nacida en el estado Táchira, residente desde hace algunos años en Mérida, donde ha desarrollado su profesión de Antropóloga y Socióloga dedicándose a la educación con verdadera pasión. En su biografía cuenta que “practica biodanza pues se trata de una disciplina que enfatiza el aprendizaje a través de la vivencia musical”. Ella lo usa para conectar con educadores, pedagogos, padres y madres de familias y, por supuesto con niños y adultos,  tanto de su entorno personal como de aquellos a los que tiene la suerte de acercarse.

De su carrera literaria destaca la obra poética, con dos libros publicados (Colombia y Argentina) y varios libretos de obras cortas para títeres en los que hace énfasis en ciudadanía y valores.  Su curiosidad intelectual la ha llevado a incursionar con éxito en el trabajo social, colaborando con diferentes organizaciones no gubernamentales dedicadas al tema educativo, derechos humanos y sociedad.

La colección de cuentos “La Chispa Divina” es una iniciativa privada, producida por la misma autora en compañía de Luis Guevara, que cuenta con el diseño gráfico de Yesyka Quintero, una merideña ganadora del premio nacional de Diseño Gráfico,  con amplia trayectoria en el mundo editorial.

Aplaudimos esta iniciativa, no solo porque conocemos el talento y empeño de Marysol, sino porque sabemos que estamos siendo testigos del nacimiento de un espacio destinado a literatura juvenil que será del disfrute de todos y tendrá un bonito toque venezolano. No se puede pedir más.